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Non sono razzista ma… voto lega.

L’ipocrisia e la bassezza del “popolicchio” italiano si riflette nelle pratiche quotidiane: dalla gestione del potere,  ai rapporti sessuali, dal cibo al lavoro. 

Non importa se fino a ieri si facevano le barricate per impedire ai “niuri” di mettere piede nel proprio paese. Il giorno dopo, affinché il cognato, il cugino, lo zio o l’amico possano guadagnarci si inaugurerà un centro d’accoglienza nel proprio giardino. 

Non importa se ieri vomitavo l’odio addosso ad altre persone venute da lontano. Il giorno dopo, pagherò giovani ragazze “niure” e  le userò per i miei piaceri del sesso.

Non importa se ieri dicevo “rubano il lavoro”. Domani sfrutterò le loro braccia nei miei campi o per accudire i miei genitori. 

Non importa se ieri urlavo “ruspa” contro degli esseri umani. Domani mi commuoverò con le immagini dei gattini. 

Non importa se ieri mio nonno era un terrore o un migrante. Domani il mio nemico sarà sempre un terrone o un migrante.